lunedì 4 aprile 2011

3 Aprile 2011 - Prova a prendermi …


3 Aprile 2011
Prova a prendermi …
Appuntamento in piazza alle 7, bar Umberto come al solito, per consumare un buon caffè e sondare il campo. Si, il campo di battaglia. Quasi tutti presenti e ben determinati a non cedere nemmeno un centimetro sia sul terreno di gara che su quello delle minacce (qualcuno le chiama promesse per addolcire e rafforzare allo stesso tempo il concetto).
Tra il caffè e le continue esortazioni a mettersi in marcia alla volta del campo di gara, si consumano alcuni proclami come quello di Pasquale che “… durante la maratona di Amsterdam del 1900 e qualcosa, mentre
stavo per superare un bel gruppo di … a proposito se qualcuno oggi superandomi mi saluta o mi dice qualcosa gli metto uno sgambetto!” e di Giovanni che invece, ringalluzzito forse dall’ultima prestazione maddalonese, ha promesso la schiena a quasi tutti quelli che ha avuto a tiro, mostrando una esplicita scritta sul posteriore della maglietta “prova a prendermi” (vedi foto). E così ci siamo mossi alla volta di Venafro, scenario della competizione nazionale di 21,097 km che ci aspettava tutti. Tutti e 24.
Venafro ha offerto un percorso non micidiale, ma certamente non proprio adatto per ritoccare il personale. Due giri di circa 10,5 km, di cui circa 4 (mi raccomando non dimenticate di moltiplicare per 2, per quanti sono i giri) in leggera ma inesorabile salitina; quella giusta per tagliarti un po’ di fiato e non permettere prestazioni ai propri massimi livelli velocistici.

A questo punto, non me ne vogliano i lettori e gli atleti, ma il racconto sarà poco preciso dal punto di vista dei posizionamenti e del crono. Forse complice un nuovo sistema di rilevamento chip, a mio giudizio non ancora ben testato, che ha fatto letteralmente le bizze. Forse perché la tecnologia rende tutto più veloce, anche la propagazione degli errori … fatto sta che al momento la FIDAL ha pubblicato una “classifica ufficiosa” che, letta dal nostro punto di vista, è nel contempo ingiusta con alcuni e troppo generosa con altri.

Ma passiamo ai fatti e misfatti.

La passione è passione. E così Stefano Letizia, Angelo Marino e Giovanni Senatore, se pur fuori forma per una 21km, hanno voluto esserci in questa domenica podistica. Tutti insieme. Loro però solo per coprire i 10mila, e quindi soltanto metà gara … ma si sa … dove c’è gusto non c’è perdenza.
Ciro Pascarella senior e Giovanni Izzo esplodono. Il primo dice che dorme poco ma, molto più probabilmente, ha forse impostato la gara oltre le sue possibilità. Il secondo dice invece che si allena poco ma più probabilmente ha chiesto troppo ai suoi muscoli … tant’è che forse si teme una distrazione al polpaccio (uno strappo) che lo ha costretto a passare il traguardo zoppicante.
Il primo del gruppo con uno stratosferico tempo di 1h20’ è, ancora una volta, Giuseppe Tedesco. Giuseppe che anche oggi ha confermato il suo eccellente stato di forma.
Si avvicendano poi, in una  manciata di circa 60 secondi, Francesco D’Andrea, che ha portato un ottimo ritmo di gara, il nostro trainer Pietro Maienza che ha interpretato questa competizione come preparazione per un altro evento e Ciro Pascarella junior che si sta evidentemente ben riprendendo dalla disavventura romana.
Qui la classifica ufficiosa si aggroviglia, perdendo il passaggio di Nicola d’Andrea e di Mario Salvo, mentre registra un Giuseppe Nuzzo in posizione “fantasiosa”. Riteniamo però possa essere giusto il collocamento di Biagio Pastore con 1:33:48.

Ed è prorpio a questo punto che il destino lancia i suoi messaggi premonitori. Infatti  assegna, apparentemente in maniera del tutto casuale, il pettorale 22 a Pasquale Maiello (in foto). Ma non è un caso! Infatti esortiamo ad interpretare questo segnale con il codice che a noi Campani è assai noto. La smorfia napoletana. Bene … 22 … il pazzo.

E Pasquale ha veramente fatto cose da pazzi. Ritornato da un breve periodo di stop, nessuno immaginava che si fosse allenato così tanto da “fermo”. Infatti in tanti non gli avevano creduto mentre distribuiva “promesse” con quel suo fare tra il minaccioso e il beffardo. Ebbene, con il pettorale 22 ha somministrato parecchi insegnamenti a tutti coloro a cui aveva destinato più o meno velate minacce … mostrando la suola delle sue scarpette a “Peppe Flex” che proprio non è riuscito a riacciuffarlo, a Paolo Rauci accusato di non sudare nemmeno dopo una maratona, a Ciro Pascarella senior che negli ultimi tempi si era sbilanciato un po’ troppo con giudizi di merito sul personaggio.
Ottime le prestazioni di Giuseppe Nuzzo 1h40’ circa (tempo comunicata dallo stesso Nuzzo), Francesco Letizia 1:41:41, Francesco Catania 1:45:43, Pietro Palmiero 1:49:50.

E qui il racconto si poggia sul vissuto e non sulla classifica a causa dei succitati palesi errori.
Alessandro Biondillo, Vincenzo Cennamo, Pietro Russo e Maurizio Fucile partono insieme. Dopo circa 6 km però Vincenzo stacca il gruppo … avrà più birra, hanno certamente pensato gli altri. I tre quindi procedono insieme fino al 13simo. Ed è qui che staccano Pietro. Altri chilometri di sofferenza per riprendere il Vincenzo che si era eclissato al sesto  lungo la “salitella” finale. Siamo al 20simo e siamo tutti provati. Ma il duo poco prima del traguardo raggiunge anche Michele Lombardi per staccarlo di pochissimo proprio quasi ormai sulla linea del traguardo.
Ancora a caldo e provato dalla prova Maurizio candidamente commenta con il nostro Presidente: “biiip, però quella salita finale, da fare ben due volte, mi ha proprio ammazzato!”, e Nicola: “quale salita?”.  “La classe n'est pas de l'eau”!!!

Il podismo è si sfidare gli altri, ma sempre dopo aver fatto bene i conti con se stessi. Chissà se anche a qualcuno dei nostri possa essere indirizzato il commento che oggi Stoner ha fatto a Valentino Rossi … la tua ambizione è superiore al tuo talento.
La maglietta di Giovanni passa di diritto a Pasquale.


(MF & CP)

8 commenti:

  1. Maurizio, ci dispiace contraddirti ma il presidente aveva ragione e la classe non c'entra niente... non c'erano salite...nemmeno salitelle... nemmeno dislivelli... proprio, proprio niente di inclinato... è evidente che ieri la gara ti ha provato.

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  2. Allora vuol dire il tuo altimetro interno si è rotto e deve andare in manutenzione.
    Sarà pur vero che sono in ripresa di una forma perduta, ma non venitemi a raccontare che il pezzo finale, almeno 3-4km (x 2), era pianeggiante.

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  3. maurizio, la letteratura del settore dice che la situazione peggiore in termini di risentimenti psico-fisici post gara è nelle nelle 36-48 ore successive... fino a mercoledi' diremo che ci sono state complessivamente 8 km di salite...

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  4. Proverò a prendervi..come promesso a giugno..dopo di che passatemi la maglietta!Che dire...bello e vissuto il vostro articolo..così come sempre e così come deve essere.Credo che per correre al meglio durante una gara bisogna sempre prevedere e accettare dei rischi. Accellerare..mantenere il ritmo di un altro compagno può avere effetti negativi, ma d’altra parte potrebbe anche regalare la migliore delle prestazioni.Bisognerebbe aver il coraggio il giorno della gara se e quali rischi magari calcolati si è disposti a voler correre e se si presentano dei problemi,che pare non manchino mai,si potrà sempre trarre insegnamento dall’esperienza ed eventualmente
    migliorare. Anni fa qualcuno che già premeva perchè mi spingessi oltre mi disse che i migliori runner hanno sempre il coraggio di sbagliare.E vuol dire che prima o poi sbaglierò anch'io!

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  5. Io lo chiamerei il coraggio di osare... è solo osando che si ottengono dei risultati... è quel coraggio di osare che manca delle volte ad ognuno di noi!!!

    Pietro

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  6. Pietro va bene osare, ma penso che in questa disciplina "osare" assuma dei connotati diversi rispetto ad altri sport.
    Un errore lo paghi caro e ti impatta l'intera prestazione fino, a volte, a costringerti a non finire. Partire troppo veloci o pensare che se 1 mese prima avevi fatto un certo risultato puoi certamente rifarlo .. questi, lo sappiamo bene sono elementi che devi considerare prima di osare e che ti permettono di migliorare ... e solo collezionando, sulla propria pelle, una serie di errori riesci piano piano a capire come gestire al meglio le tue risorse e quindi osare.

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  7. Ecco..io oggi ho sbagliato!Chiedo scusa fin da ora per l'argomento che sto per trattare ma sarete sicuramente a conoscenza che esistono.. i problemi intestinali del podista!Ad essere sincera non ne soffro ma oggi ho sbagliato.. ho sbagliato a programmare il mio allenamento dopo aver consumato negli ultimi tre pasti principali..verdure in abbondanza..tè e tisane..e si sa..si sa.. che il movimento ed in particolar modo la corsa amplifica la peristalsi intestinale..aggiungeteci poi la calura delle 16..e insomma per farla breve..solo 5 km..ma di pura sofferenza..sudore freddo..crampi..e gambe ovviamente come macigni..ed il continuo ripetersi "proseguo o me ne vado..ma se poi.." quasi una questione di vita o di morte...eheheh..e
    se qualcuno negli ultimi 100 m da casa mi ha visto accellerare..non era uno scatto o lo sprint finale..ahimè.Concludo qui la mia cronaca di una penoso allenamento..prevedibile!

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  8. mettiamola cosi', hai iniziato il tapering che in italiano si traduce in "scarico" necessario per il meccanismo della super-compensazione

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