lunedì 23 maggio 2011

21 Maggio 2011 StraLiterno, il piatto è servito


21 Maggio 2011
StraLiterno, il piatto è servito

Orario inconsueto questo di oggi per una scorribanda podistica. Appuntamento alle 16 per dirigersi verso Villa Literno, cittadina della provincia di Caserta a circa 10km da Liternum, antica città romana, da cui deriva il nome stesso.
Veramente di inconsueto c’è anche il giorno, per l’appunto sabato. E non finisce qui. Si perché inconsuete sono la temperatura, circa 25°C, e il fattore di umidità percepito che è decisamente elevato.

La kermesse ha come base lo stadio Comunale, opportunamente dotato di pista in tartan, per ospitare partenza e arrivo. É da qui che si dipana un percorso a dir poco piatto. Un percorso con dislivello complessivo di circa 4000 mm (fa più scena che dire soli 4 mt!). Di quei percorsi in cui è facile che il personale lo fai … ma solo se ti gestisci bene.

Sarà stato il caldo, sarà stata l’umidità, sarà stata la digestione che ancora non aveva del tutto terminato il suo ciclo, ma stavolta grosse punzecchiature non ne abbiamo viste. Pasquale Maiello a Peppe Nuzzo tutto sommato hanno fatto i bravi. Ma state tranquilli che non sono mancati paragoni con la maratona di Amsterdam, edizione xx del millenovecento e rotti, in cui anche i vespasiani (e non parliamo minimamente dei seguaci di Tito Flavio) erano particolari rispetto ai “sistemi di raccolta ed evacuazione liquidi” dello stadio di Villa Literno. Si perché quelli ad Amsterdam erano a forma triangolare e poi erano posizionati … va bene forse è meglio fermarsi qui e non inerpicarsi in complicate metafore linguistiche per rendere “potabili” gli stringati e concisi commenti esternati sul tema.

Partenza un pochino in ritardo rispetto alle previste ore 18. Partenza in cui non è mancato il solito show del torpedone che prima dello start avanza cm dopo cm per recuperare qualche posizione alla partenza. E qui si sa, più tempo passa e più la folla spinge e più avanti si va rispetto alla linea di partenza. E quindi gli organizzatori sono costretti a ritardare ulteriormente la partenza per provare a ricompattare indietro il gruppo … finché non arriva lo sparo e … finalmente si parte.

Tracciato senza note caratteristiche circa l'altimetria. 10 km tutti a “ground zero”. Tracciato totalmente PIATTO, senza troppi cambi di direzione per una gara veloce che, nonostante le condizioni climatiche non favorevoli, hanno visto Maksym Obrubansky chiudere sul piede del 3:03 a chilometro per un tempo complessivo di 30:32.
Non troppo in ritardo si sono avvicendati i nostri “tropp runner”. Pietro Maienza, che è sceso sotto i 37’, seguito da Peppe Tedesco a soli 29”.
Ottima la gara di Biagio Pastore che, con un tempo sotto i 47’, ha sfiorato di pochi secondi la 150sima piazza e quindi non è riuscito ad arrivare tra quelli che ricevono l’ambito premio extra.
Peppe Nuzzo non è minimamente riuscito ad infastidire Pasquale Maiello che gli si è piazzato davanti di circa 30”.
A seguire ci sono quelli a cui il “piatto” è stato un pò indigesto. Si perché, come poi gli stessi hanno ammesso, partire forte su un tracciato come questo, dove si “pedala” sempre, dove non c’è mai un pochino di falsopiano favorevole per allentare il ritmo, anche se di poco, la strategia di gara assume un ruolo a dir poco fondamentale. Strategia necessaria per garantirsi un tempo finale che sia consono alle proprie caratteristiche. Ma si sa, il podismo è anche questo. Una sapiente gestione delle risorse. L’unica ricetta per una buona gara. Per terminare senza troppi patimenti.
Gestione che infatti non è riuscita benissimo a Francesco Letizia, Giovanni Pastore e Ciro Pscarella sr. che sul fine gara  hanno patito un inizio un pò troppo allegro rispetto alle caratteristiche della giornata e del tracciato.
Roberto è stato di nuovo dei nostri per i suoi allenamenti. Ma questa volta per soli 2km veloci, per cui non lo si è visto estrinsecarsi in particolari prestazioni. Unica nota. Ha aggiunto altri 7 km al suo allenamento perché non gli andava di tornare indietro. Quisquiglie e pinzillacchere, avrebbe commentato il nostro corregionale Principe De Curtis. 

Questo tracciato piatto, invece, a Maurizio Fucile gli ha fatto il “piattino” (slang per indicare quando si riceve una cattiva azione opportunamente preparata). Alla fine del primo km un leggero dolorino fa capolino al femorale sinistro … “sarà un risentimento muscolare, ora rallento un pò” ha pensato. Ma così non è stato. Si perché il dolore montava sempre più fino a costringerlo allo stop sulla fine del 2° km. Ha preferito così. Senza forzare. Senza spingere e andare incontro a un probabile infortunio molto più serio. Speriamo basti solo un pò di riposo.

L’unico piatto che non abbiamo visto girare su questo “piatto" tracciato è stato il piatto della vendetta. Ma si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo, e oggi faceva troppo caldo!

(MF)

lunedì 16 maggio 2011

15 Maggio 2011 - Cercola e Minori, sempre più in alto!


15 Maggio 2011
Cercola e Minori, sempre più in alto!


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Solito rito anche stamattina. Incontro al solito bar, solito caffè e solita ottima compagnia per partire alla volta di Cercola, ridente cittadina alle pendici del Vesuvio.
Una compagine di 15 atleti dell’Atletica San Nicola +1 all’appello, per esprimersi al meglio in questa competizione domenicale di 10 km. Competizione che per chi l’ha già fatta, certamente la ricorda bene.
Come al solito le “promesse” prima della partenza non sono mancate. Promesse di marcature strette e sorpassi. Ciro jr, ormai collocatosi senza dubbio alcuno tra i “tropp runner” (mi raccomando va pronunciato con la R alla francese) della nostra squadra, ha palesemente sfidato il duo di testa, Peppe T. e Pietro, consegnandogli il guanto di sfida. Guanto di sfida che recitava ... almeno 30” dietro di me. Promessa somministrata con un atteggiamento tra il serio e il faceto, col sorriso sulle labbra, ma negli occhi la determinazione di chi ci proverà. Anche se questa dichiarazione, ci hanno fatto notare i più attenti, è stata emessa con suono palesemente gutturale e raffreddato.
Poi il solito Pasquale non ha mancato di puntare dritto su Mario Salvo, Ciro sr e Paolo. Con quel suo fare a cavallo tra lo scherzoso e il serioso, riprendendo spunto dagli antichi fasti di prestazioni passate (la famosa maratona di Barcellona del millenovecento…, anziché quella di Amsterdam che…) si è prodotto senza mezzi termini, senza ritegno alcuno e con convinzione (altrimenti che minaccia è?) anche questa volta in proclami di prestazioni nettamente superiori a quelle degli altri, oggetto delle sue attenzioni.

Cercola, Memorial S. Laureto, gara ospitata dal complesso polisportivo che, grazie agli ampi spazi a disposizione, ad un collaudato copione e alla buona organizzazione riesce sempre a regalare ai partecipanti un’ottima regia per un evento sportivo ormai alla sua terza edizione.
Partenza immediatamente fuori lo stadio per i 1.014 podisti al via. Partenza alla volta di un tracciato che certamente, come anticipato in premessa, lascia un segno indelebile nei partecipanti. Segnati per l’appunto dalle salite che fortunatamente sono leggermente spezzate da brevi tratti in piano (tracciato a denti di sega come lo ha definito Peppe Flex). Denti di sega che, credetemi, sono penetrati infidamente nelle gambe di ognuno lungo i primi 6 km in salita di questo tracciato che ci ha portati sempre più in alto.

Lungo la salita, penso fosse il 5° km, mi ha sorpassato un educatissimo Giovanni Marzano. Si perché quando si supera si deve salutare … soprattutto quando si tratta dei compagni di squadra e, a maggior ragione, se si è in salita. Questo è un chiaro segno di buona educazione. Anche se continuo a pensare che il fatto che portasse ancora la “speedy canotta”, quella gialla, quella che a Maddaloni (vedi art. del 1° Maggio) abbiamo appurato sembra faccia andare più veloci, per cui … mi sa che dalla prossima gara veramente la rispolvero.
All’inizio del 7° km, un bel tratto in discesa ci ha accompagnato fino all’ultimo km. Qui affianco Benedetto che, onor del vero mi aveva raggiunto e staccato al 4° km. Lo affianco per finire insieme la gara. Perché il fatto che lo vedevo lì davanti mi aveva anche un po’ tirato. Mi ha inconsapevolmente dato un obiettivo per stringere i denti. E così procediamo insieme alla volta dell’arrivo per finire insieme … e avremmo finito insieme se non fosse stato per quei maledetti denti di sega che hanno tranciato di netto il “cavo di alimentazione” di Benedetto che, a soli 700 mt dal traguardo, di nuovo in salita, ha mollato di schianto. L’ho chiamato, ma mi ha esortato a finire da solo. “Vai Maurì”, mi ha detto. E così con il magone nel cuore, ho fatto il mio ingresso sulla pista di tartan dello stadio che ci ha ospitato per gli ultimi 300 mt circa per un emozionante arrivo sulla pista di atletica che, soprattutto negli amatori Master, evoca quasi sempre lontani ricordi di gioventù.

Pietro Maienza (foto a sinstra in alto) e Peppe Tedesco (foto a destra in alto), a conferma di quanto già noto si classificano 47° e 48° assoluti, con un solo secondo di distanza l’uno dall’altro, seguiti da un’altra conferma: Mario Mastrangeli. Segue poi Ciro jr. Si, proprio lui. Quello delle minacce. Ma allora qui siamo più veloci di favella che di gamba? Va bè, sinceramente stavolta Ciro jr aveva un po’ azzardato e non aveva fatto il conto con le sue condizioni di salute [l’abbiamo visto ripararsi in auto dopo la gara, probabilmente febbricitante, e sentito tossire tutto il tragitto di ritorno (speriamo solo non fosse contagioso!)].

Per la banda di “quelli che ci provano a fare il salto di qualità, ma non sempre ci riescono”  questa giornata di scorribande può essere archiviata come una di quelle piuttosto vivaci. Francesco Letizia continua la sua progressione e arriva davanti al gruppo seguito da Pascarella sr, Paolo Rauci e Pasquale Maiello. Ancora una volta Mario Salvo deve ritirarsi perché non vuole rassegnarsi alla rinite allergica, al fatto che non può andare al massimo. Dovrà prima o poi rassegnarsi ed accettare che se parte come un treno è difficile che faccia più di 3 km allo stesso ritmo. Come oggi. Ma della banda di quelli che ci provano c’è un altro soggetto che non riesce a uscire dal tunnel: l’atleta che non suda, l’uomo privo di massa, colui che non percepisce disagio, ovvero Paolo Rauci. Oggi è sembrato che tra il quarto e il quinto km avesse finalmente visto la luce. C’è stato un momento che l’abbiamo visto andare in progressione, l’abbiamo visto andare sulla salita agile e fluido e recuperare decine di posizioni.  E’ stata solo un’illusione durata 1500 metri: ancora non ci siamo.  Paolo al momento è l’unico dell’allegra comitiva a cui i tanti km per la preparazione della maratona di Roma non hanno fatto bene, anzi sembrerebbe addirittura il contrario. Ma non disperiamo perché sappiamo che questo periodo di collasso prestazionale finirà e per la legge della Supercompensazione tornerà a livelli ancora migliori di quelli autunnali. Basterà non mollare.
Purtroppo a causa dell’indisponibilità della classifica non siamo in grado di darvi notizie circa il ritorno di Armando Cicala. Anche se avendo corso con il completino giallo, quello della “speedy canotta”, riteniamo abbia fatto una buona prestazione.
In netto miglioramento anche Giovanni Senatore che, nonostante una vistosa fasciatura alla coscia, si è difeso bene su un tracciato così insidioso.

Ma chi è l’atleta menzionato sopra come “+1”? Ma è la nostra ex mascotte, ormai diventato un atleta. Roberto. Si quel Roberto Izzo (foto a lato), figlio di Giovanni, che è venuto a Cercola SOLO per allenarsi. Mica per gareggiare. E’ troppo piccolo per esporre uno di questi pettorali. E poiché di allenamento si è trattato per questa gara, ha di conseguenza seguito pedissequamente quanto prescrittogli da Pietro, allenatore dal polso di ferro, che gli continuava a ripetere: “mi raccomando 1km lento, 3km veloci, 2km …”. Roba mica facile su questo tracciato? Ma noi Roberto lo conosciamo, perché l’abbiamo sportivamente adottato da tempo, e tutti sappiamo che quando c’è da sudare … lui suda! E seguendo questa tabella di ALLENAMENTO ha dato paga all’8° km a Pasquale e Paolo che invece, dal canto loro, stavano gareggiando.
Che dire? Non ci sono parole per descrivere i progressi di Roberto, se non una parola che a mio giudizio sintetizza a pieno il suo percorso atletico: Bravo!

Poiché non ci siamo sentiti abbastanza in alto con questa gara di Cercola, abbiamo mandato Peppe Flex in quel di Minori (SA) per rappresentarci in un’altra manifestazione che di podistico ha solo il fatto che si corre a piedi, ma che in realtà è assai più vicina ad una vera e propria prova di ardimento. Una Extreme Race. La EcoTrail di Minori. Gara per pochi superman che si snoda su di un tracciato di 14,4 km. E i superman si sono dovuti attrezzare di “water bag” e/o borraccia, in quanto lungo questo tipo di tracciati non sono previsti ristori per rispetto dell’ambiente. Borraccia che tieni in mano, o ancorata al corpo, fino al traguardo, poiché è ovviamente vietato gettarle.
Partenza da quota zero, zona spiaggia, per inerpicarsi in soli 7,2 km fino ad una quota di 1200mt. Attraverso i boschi, lungo sentieri e saltando scalini. Tra massi e pietre che impediscono un appoggio sicuro. Lungo un percorso incontaminato che ha regalato ai partecipanti uno stupendo spaccato di natura e purezza, di fatica e sofferenza. Ma le sollecitazioni a questo “corpo di élite” partecipante non sono mica venute solo dalla salita? Macché! Si perché la discesa in questi casi, forse, è ancor più devastante della salita. Un appoggio sbagliato su un masso, una scarpa che si incastra lungo lo scosceso pendio. E’ lì che ti parte una caviglia o un ginocchio.
Il nostro Peppe, intervistato dopo le 2:20 impiegate per terminare il tracciato, ha commentato: “mi sento tutto indolenzito, è stato un massacro per il fisico. Noi stardaioli non siamo abituati a questi tracciati così estremi”.

Questa domenica abbiamo puntato veramente in alto e ci siamo riusciti. Abbiamo portato in alto i valori dello sport. Più in alto di così ...

(maurizio & ciro)
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domenica 8 maggio 2011

8 Maggio 2011 Bosco di Capodimonte, c’è chi gareggia e chi tira la corda

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8 Maggio 2011
Bosco di Capodimonte, c’è chi gareggia e chi tira la corda


Al controllo documenti, stamattina, ci siamo imbattuti nella carta d’identità di questa competizione napoletana, riportante in sintesi i seguenti dati:
Denominazione: Primavera al Bosco
Location: Bosco di Capodimonte al cospetto della omonima Reggia Borbonica in quel di Napoli
Percorso: 2 giri da 5 km completamente fuori da tracciati urbani
Tracciato: sentieri e stradine nel bosco
Difficoltà: percorso caratterizzato da circa 1,5 km in leggera ma inesorabile salita con strappetto finale
Temperatura: oltre 20°C alla partenza

Dopo questa carta d’identità sono quasi imbarazzato a descrivere la gara di oggi. Passaggi suggestivi per una splendida domenica di corsa quelli che ci ha regalato il Bosco di Capodimonte che, in qualcuno di noi ha rispolverato vecchi ricordi. Ricordi ancora vividi nella memoria di Giovanni Senatore che lungo questi sentieri ha trascorso la sua infanzia. Motivo per cui, nonostante qualche piccolo acciacco, è stato determinato nell'esserci a tutti i costi. Ma si sa, il podismo è anche questo. Provare a rivivere  emozioni coniugandole in una diversa dimensione, riproponendole con una diversa angolazione. Quella della corsa.

Partenza un po' tribolata (come al solito ha aggiunto qualche habitué della gara). Circa 15 i minuti di ritardo con un arco gonfiabile alla partenza che si gonfia e si sgonfia e i circa 500 podisti che avanzano lentamente per disporsi in attesa dello sparo. Sparo che lancia tutti lungo il vialetto alberato in leggera discesa.
Le condizioni della pavimentazione certamente non hanno aiutato. Non è mancato nulla. Asfalto, sterrato, sanpietrini, buche, foglie e …. un percorso dove ogni passo deve essere ben controllato, ben ponderato e ben posizionato per evitare di inciampare, per non mettere un piede in fallo. Tratti in piano e in leggera discesa aprono le porte al tratto in salita, i famosi circa 1,5 km da ripetere per ben 2 volte, classificabili come di quelli non estremamente pendenti ma certamente INESORABILI, che hanno messo a dura prova la condizione di tutti.
Condizione che al traguardo ha visto il solito Francesco D'Andrea (in foto a lato) confermare lo strepitoso stato di forma del periodo con un 40-simo posto assoluto. Parliamo di 38:33 per un passo di 3:51 a km.

Ma è a qualche minuto dietro Francesco che la bagarre si scatena . Al primo passaggio sul tratto in salita si è visto un gruppetto di “facinorosi”, talmente compatto che sembravano una canotta sola, guidato da Giovanni Pastore (che quindi già alla sua seconda gara con la nostra canotta dispensa insegnamenti), seguito da Ciro sr Pascarella, Peppe Vanacore (detto Flex) e Mario Salvo. Tutti in una manciata di metri, tutti in pochi secondi.
E’ questo il momento in cui la strategia gioca il suo ruolo fondamentale.
Consapevolezza delle proprie capacità, amministrazione delle energie, passo giusto e un po' di esperienza sono gli ingredienti della strategia del podista, strategia che ha garantito a Giovanni di mantenere la testa del gruppetto e chiudere di un soffio (un soffio di soli 2 secondi) avanti a Peppe Flex che immaginiamo le abbia provate tutte per superarlo ma la cui strategia, però, ha avuto la meglio su Ciro sr che arriva solo, e dico SOLO, 5 secondi dopo. Tre atleti in 7 secondi. E credetemi, questo non è fare la gara insieme, non è arrivare insieme. Questo è gareggiare!
Mario, invece, forse ancora un po’ debilitato dai problemi respiratori che lo avevano fermato a Maddaloni, si è staccato dal gruppetto accumulando circa 30 secondi di ritardo su Ciro sr.
Nessuna bagarre per i restanti tre della compagine Sannicolese, che vedono il passaggio di Nicola Pastore, Maurizio Fucile e Giovanni Senatore. Quest’ultimo attardatosi un po’ di più anche perché forse era troppo assorto nel ripercorrere i sentieri della spensieratezza e della fanciullezza.

Questa giornata fatta di puro agonismo, di Podisti che decidono di confrontarsi ad armi pari con altri Podisti di cui il gruppetto dei 4 ne è testimonianza, è stata purtroppo inquinata da quelli della “corda”.
Corda? … ma cos’è sta corda? Di che stiamo parlando?

Bene, per rispondere a questa domanda si deve tornare un po’ indietro nel tempo. Al tempo della scuola per scovarne la definizione: “un segmento avente gli estremi su una circonferenza o un arco è detto corda”.
E allora? Allora parliamo di alcuni tizi (non uso le parole sportivi, podisti e né tantomeno atleti) che si sono mescolati agli Atleti presenti per interpretare il percorso a loro modo. Operando per l’appunto un’accurata ottimizzazione dello stesso. Si perché a volte chi disegna i percorsi non si rende conto che alcune curve possono essere tagliate risparmiando un po’ di fiato e di energie, semplicemente passando ad esempio sul prato. Semplicemente tirando la corda invece di girare intorno a quell’aiuola. Semplicemente evitando deviazioni inutili e riuscendo anche a superare chi fino a quel momento gli era stato sempre avanti.
Ma non vorrei dilungarmi concedendo spazio immeritato a quelli della corda sulle nostre pagine.

Il podismo come specchio della nostra quotidianità, quelli della corda sono sempre in agguato.

(MF) 
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martedì 3 maggio 2011

Primo Maggio (2011) Corsa del mito

Primo Maggio (2011) Corsa del mito
Primo maggio , seconda edizione della "corsa del mito", l'atletica san nicola c'è con Ciro Pascarella (jr). Partenza dal centro di Palinuro ed arrivo al porto di Marina di Camerota, nel cuore del parco nazionale del Cilento.
Gara internazionale di 13,8 km che si svolge percorrendo i "sentieri del mito", di omerica e virgiliana memoria.
Da quelle parti Ciro è di casa . Quelle strade, quei sentieri, quelle salite li conosce bene. Quei posti sono stati la location, nelle ultime vacanze, dei suoi allenamenti, quelli che più di tutti lo hanno forgiato come runner. Da quelle strade è iniziata, quest'estate, finalmente una preparazione adeguata al suo fisico e al suo background atletico.
Percorso incantevole, caratterizzato da lunghe spiagge, pinete, intensi profumi ed un silenzio interrotto solo dal rumore dei passi dei corridori e dall'incitamento del pubblico al traguardo. Un vero piacere per la vista, l'udito e l'olfatto.
Di contro, una vera prova di resistenza alla fatica e al dolore per le gambe: pochissimi tratti pianeggianti, tante lunghissime salite e tante ripidissime discese. Tanto tempo per salire, pochissimo tempo per rifiatare e già la discesa era terminata.
I pochi km percorsi nelle ultime settimane facevano temere per Ciro una prestazione sottotono ma cosi' non è stato. Merito probabilmente dell'overtraining maturato per la preparazione della Maratona di Roma, con i tanti km macinati proprio  su quelle stesse strade. 
Partenza sparata, come al solito . Ma senza guinzaglio era prevedibile. Per fortuna,  redenzione veloce e dissolutezza energetica che termina al terzo km dove si imposta un adeguato ritmo gara. Si va che è un piacere fino al 7° km dove inizia una lunga salita, e nella quale si ha modo di ammirare il cambio di passo dei campioni (vedi Annamaria Vanacore), al termine della quale si inserisce l'autopilota per arrivare di slancio fino al traguardo.
Il cronometro si è ferma a 51' e 20'' per un'ottimo 28° posto assoluto alla media di 3 minuti e 43 secondi a km... il Ciro dello scorso anno che non riusciva a scendere sotto i 4 minuti a km è morto anche se non si è mai trovato il corpo .. si dice che il suo spirito si aggiri, appena prima dell'alba , proprio da quelle parti, tra Palinuro e Marina di Camerota, in compagnia un gigante con un solo occhio e pure  malconcio... mah!
(ciro64 & ciro77)

lunedì 2 maggio 2011

1° Maggio 2011 - Festa dei lavoratori e del podismo

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1° Maggio 2011

Festa dei lavoratori e del podismo


Oggi, giornata in cui si festeggiano i lavoratori, siamo stati ospiti degli “Amici del Podismo” di Maddaloni per la 10a edizione del Memorial Luca Coppola. Anche questa volta, gli amici di Maddaloni, hanno fatto un gran lavoro. Ottima l’organizzazione alla partenza, durante il percorso e all’arrivo.
Tracciato noto a molti, ma non per questo meno impegnativo. 10,2 km, interamente su tracciato cittadino, caratterizzati da saliscendi e condizioni della pavimentazione stradale di quelle a cui si deve prestare particolare attenzione.
Pacco gara ricchissimo, di quelli che una volta a casa  mio figlio ha commentato: “ …. ma la gara era denominata corri per la spesa?”

Noi dell’Atletica San Nicola siamo presenti con 24 atleti, anziché dei 27 iscritti. Tre in meno, ma con la certezza che se avessero potuto, avrebbero certamente gareggiato; tant’è che Nicola, Giovanni e Stefano erano presenti sin dallo start in quel di Maddaloni, ma ahinoi senza la canotta sociale.

Sin dalla mattina, in Piazza della Vittoria, si è notato il fare di alcuni alquanto sospetto, nonché circospetto. Qualcuno si è fatto sentire con minacce più o meno velate, altri  hanno tramato in incognita, implementando la famosa tecnica dell’invisibilità; ma credetemi, certamente ognuno era intento a preparare la propria gara e la propria strategia di attacco o di difesa. Parliamo principalmente di quelli che negli ultimi mesi stanno animando le gare a cui partecipiamo con diverse sortite circa le prestazioni e che allo steso tempo stanno riempiendo pagine e pagine sui diversi siti e social network che ci ospitano, quest’ultima attività certamente meno faticosa della prima in quanto si suda veramente poco.
Il bellicoso Giuseppe Nuzzo è ormai da tempo che minaccia Pasquale Maiello che … poi si è visto-non-visto un Peppe Flex che …. per non parlare di Mario Salvo che anche lui … ma partiamo dalla cronaca di questa competizione estremamente tecnica e dal carattere nervoso che ha visto anche due esordi di ottimo spessore per la nostra squadra.

Giuseppe Tedesco, Pietro Maienza e Francesco D’Andrea hanno chiuso sotto i 4 min/km dimostrando, se ce ne fosse bisogno, che sono la punta di diamante della nostra squadra, seguiti da Mario Mastrangeli che conferma con questa sua prestazione che, archiviate le lunghe distanze, è in grado di esprimersi ad ottimi livelli anche sui 10.000.
Il primo dei Pastore, Biagio, sembra aver smaltito definitivamente i casatielli che avevano probabilmente condizionato la sua prestazione di lunedì dell’Angelo, confermandosi ai livelli noti.
Peppe Flex, che aveva assunto un atteggiamento molto defilato alla partenza, ha dispensato saluti, pacche sulle spalle e visualizzazione del disegno delle suole delle scarpette ai soliti noti. Si perché Pasquale era dietro e Mario Salvo, ne ignoriamo al momento il motivo, si è ritirato a circa metà percorso (i maligni insinuano che forse vistosi in posizione non più competitiva abbia abbandonato il campo di battaglia o forse addirittura una partenza troppo sopra le righe … ci informeremo).
E Peppe Nuzzo? Forse aveva sprecato troppe energie a “scrivere, scrivere e scrivere”  minacce e forse anche profuso troppo fiato per enunciarle, tant’è che lo si è sentito commentare: “non ce l’ho fatta proprio a prenderli, erano lì davanti a me Pasquale, Paolo Rauci, Ciro-64 e Francesco Letizia, vedevo le canotte … ma non ne avevo proprio più. La prossima volta però ...”. Chissà se scriverà ancora qualcosa sul tema; noi speriamo che possa essere in grado di tradurre i suoi proclami in fatti.

Ottima la prima di Giovanni e Nicola Pastore che chiudono con uno strepitoso tempo su questo percorso non proprio semplice e che preannuncia a tutti che abbiamo a bordo ancora una volta ottimo “materiale poditico”. Tra i due si è inserito Giovanni Marzano che, con la vecchia canotta gialla della nostra squadra, quella Diadora per intenderci, non ha deluso le aspettative che aveva alimentato alla mezza di Napoli. Con un gran passo, lungo i 2 km di salita, dopo il 6° km, si è dileguato incurante del fatto che fossimo in salita … e quindi mi è venuto da pensare che forse è la canotta che è più veloce, devo indossarla la prossima volta, vuoi vedere che ... ed è a questo punto che alle mie spalle (siamo ancora in salita) sento una voce femminile che discute … parla, parla … in salita? Ebbene si, è proprio lei. E’ la nostra Anna Nargiso (per l’appunto quella che parla in salita) che con Benedetto Mastrangeli, fresco rientrato da un infortunio che lo ha tenuto un po’ a riposo, mi raggiungono circa all’8° km. Appena terminata la salita, li saluto (io sono di quelli che non parlano in salita!!!) e procediamo appaiati. Forse è da qui che probabilmente comincia il tratto più suggestivo di questa competizione Maddalonese. Quest’ultimo tratto che all’improvviso sprigiona nella’aria quegli odori tipici della domenica mattina. I profumi che si diffondono lungo le strade di questa cittadina e che man mano che ci addentriamo nelle viuzze del centro storico si fanno sempre più insistenti, penetranti e stuzzicanti. Altro che il profumo della primavera e delle zagare che è possibile godere lungo il collinare sopra Caserta alle 6 del mattino. Questi sono profumi di cose buone da mangiare.
Ma cosa mangeranno? … ci chiediamo. E qui Benedetto, forse annebbiato nel senso dell’olfatto a causa delle energie già spese, confonde il tipico profumo delle melanzane “indorate e fritte” destinate a finire in una parmigiana con una frittata … ma come si fa?. Immediatamente corretto, Benedetto si concentra di più, e conviene senza dubbio alcuno sulla collocazione olfattiva  del profumo appena annusato; si tratta appunto della preparazione di una parmigiana.
Procediamo lungo il percorso in basalto e ci imbattiamo nell’inconfondibile odore dei carciofi arrostiti, una vera leccornia durante questo periodo. Su questo non ci sono dubbi circa la loro collocazione. I carciofi, dal profumo inconfondibile, sono riconosciuti da tutti ed univocamente collocati alla loro destinazione finale. Il segnale definitivo che oggi è proprio una domenica di festa è determinato dal profumo che ci pervade al passaggio davanti ad una finestra aperta. Ragù. Dall’odore intenso e certamente “pippiato” dalla mattina nella pentola di terracotta, proprio come lo descriveva Eduardo in uno dei suoi capolavori. I profumi poi si diradano un po’ per dare spazio anche alle suggestioni visive grazie ad un passaggio al cospetto di un banco del pesce, dove all’unisono abbiamo immaginato una bella “impepata di cozze” … e così tra questi profumi, sapori e giocosi commenti, ma soprattutto senza grossi patimenti, arriviamo tenendoci per mano di gran carriera lungo i 200 mt finali in salita di questo tracciato. Insieme per tagliare il traguardo. Traguardo che prima di noi aveva già visto il passaggio di Lucio Perna, Francesco  Franjo CT e Pietro Russo.
Traguardo che vede poi Michele Lombardi, Vincenzo Cennamo e Angelo Marino chiudere il passaggio degli atleti della nostra squadra.

Il 1° Maggio è stata anche la festa dei profumi che prelude alla festa dei colori di domenica prossima al Bosco

di Capodimonte ... per chi ci sarà.
Maurizio


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martedì 26 aprile 2011

Passata è la tempesta: Odo la pancia far festa, ed i podisti, tornati in su la via, che ripetono le loro gesta...

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26 Aprile 2011

Passata è la tempesta:
Odo la pancia far festa, ed i podisti, tornati in su la via, che ripetono le loro gesta...
In seguito alla tempesta gastronomica fatta di pastiere, tortani e  casatielli, minestra maritata con cotica e salsiccia, "nnoglia" e tracchiulelle,  l’apparato digerente fa festa nel ritrovare il suo equilibrio, ed i podisti, alcuni presi dal rimorso della linea, altri dalla paura di aver intaccato il proprio stato di forma, immediatamente tornano (per quei pochi che si sono riposati nel giorno della Pasqua) al loro gesto della corsa.
E gli appuntamenti da parte della ASD Atletica San Nicola, nel giorno del lunedì dell’angelo, sono stati due: uno alle 8,30 fuori lo stadio, per una sgambettata collettiva, indirizzato presumibilmente agli iscritti, simpatizzanti ed amici che sono stati presi dal rimorso della linea, l’altro alle ore 7,30 in piazza Municipio, destinazione Afragola, per una gara regionale di 10 km indirizzata sicuramente agli  iscritti (7 atleti) che cercavano una verifica delle loro performance.
Io ho fatto parte di questi ultimi, per cui cerco di raccontarvi, anche se mi viene più difficile del correre, quanto accaduto ieri in questa cittadina ‘‘alle porte di Napoli’’.
Il clima era quello di una vera festa, vissuta più intensamente rispetto agli altri appuntamenti domenicali, forse dovuta allo scambio degli auguri postecipati tra gli atleti, forse perchè la manifestazione era alla sua prima edizione o probabilmente perchè i concorrenti non evidenziavano la tensione della gara in quanto tutti, e dico tutti, si celavano dietro al fatto di aver mangiato tanto il giorno precedente.
Anche l’orario della partenza è stato insolito (ore 9,00), anticipato rispetto allo standard, con lo scopo di non precludere ai partecipanti la possibilità comunque di fare una gita fuori porta. 
Ed insolito è stato anche l’allineamento sotto l’arco della partenza sia perchè non ne eravamo molti (circa 500 partenti) sia perchè molti avevamo avuto il benestare da parte delle mogli a partecipare ma con la condizione che dovevano ritornare presto a casa (lì ormai è un gioco di compromessi!!).

Rompe là da ponente, da parte dell’ assesore allo sport di Afragola, lo sparo di pistola che da il via alla gara e, così, molto velocemente, sgombriamo via Amendola in direzione del corso di Afragola per poi dileguarci verso la periferia, e qui giunti abbiamo potuto notare un degrado terribile fatto di tanta, ma tanta ‘‘monnezza’’ che ci ha accompagnato fino al rientro nel centro di Afragola a qualche chilometro dall’arrivo.
Al termine dei 10km e 700 metri tutti e sette gli atleti della ASD Atletica San Nicola hanno tagliato il traguardo: Giuseppe Tedesco 29° classificato col tempo di 39’28’’ conferma il suo stato di forma, partendo come un treno già dai primi chilometri e avendo una leggera flessione solo verso il 5°km all’altezza dell’ennesimo cavalcavia (c’è ne sono stati ben 4); Pietro Maienza  40° classificato col tempo di 40’15’’ ha cercato di seguire Giuseppe ma poi ha tirato i remi in barca dopo il primo chilometro percorso ad un ritmo di 3’30’’; Francesco D’Andrea 58° classificato col tempo di 41’15’’, malgrado il suo poco allenamento in quest’ultima settimana, è riuscito comunque a fare una buonissima gara; Biagio Pastore 116° classificato col tempo di 44’06’’ è riuscito, con una gara condotta in maniera costante a rientrare in premiazione; ottima prestazione anche per Salvo Mario e Francesco Letizia.  A chiusura del nostro gruppo, ma non ultimo al traguardo, Stefano Letizia che ha raggiunto l’arco d’arrivo malgrado dei problemi fisici, dovuti forse al tanto cibo assunto nella giornata di Pasqua.

Per tutti sembra che la tempesta non abbia lasciato strascichi..... per Stefano il ‘‘Piacer è stato figlio d’affanno’’!!!

Pietro M.


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lunedì 18 aprile 2011

Napule è … International Half Marathon

17 Aprile 2011Napule è … International Half Marathon

Napule è mille culure
, i colori dei 1.750 podisti che hanno risposto all’invito di questa mezza maratona internazionale della Città di Napoli.
Partenza ospitata nella splendida cornice di una Piazza Plebiscito particolarmente in spolvero per l’occasione. Buona l’accoglienza e buoni gli spazi.
Già dalle 7:30, un’ora prima della partenza, si registra una temperatura abbastanza gradevole, a parte un vento un pò fastidioso.

Napule è mille paure, quelle degli atleti alla partenza che, se pur ben allenati e preparati sanno che forse il vento non li aiuterà a ritoccare il personale. Che forse il percorso abbastanza tecnico e non proprio semplice possa riservare loro qualche sorpresa. Che forse quella paura nascosta riuscirà in qualche modo a mitigarla, che forse quella perplessità circa la propria condiziona fisica ….. ma tutto ciò non importa, perché certamente tutti daranno il massimo ignorando, finché sarà possibile, quei falsi positivi che solo una sapiente combinazione di cuore e testa potranno dominare ed annullare.

... e tu sai ca nun si sulo, sotto l’arco della partenza quando tutti insieme abbiamo salutato, sollevando la palma della pace, consapevoli di non essere soli in quel desiderio di pace e di partire insieme per questa nuova avventura. Avventura che pur essendo assolutamente individuale, sai che nun si sulo.

Napule è addore 'e mare, quello della splendida via Caracciolo che ha ospitato i primi chilometri di questa competizione, mostrando scorci veramente unici in quanto a bellezza e a suggestività in questa domenica baciata dal sole. Da qui la direzione è verso P.zza San Nazzaro per introdursi nella Galleria Laziale che saglie chianu chianu. Si ma che inesorabilmente spezza un po’ il fiato, per procedere alla volta della Mostra d’Oltremare per un passaggio decisamente suggestivo per ripiegare nuovamente verso la Galleria Laziale che questa volta si presenta, fortunatamente, in discesa. Per recuperare un pò, e giungere di nuovo sulla magnifica Via Caracciolo che questa volta ci accoglie però con forte vento contrario. Vento che, come previsto, certamente non aiuta. Ed è qui che il passo diventa un pò più pesante e il fiato si accorcia. E’ il momento di stringere i denti perché non è mica finita.
Si lascia il mare per procedere su Via Console, breve ma in salita, per transitare di nuovo in Piazza Plebiscito e dirigersi alla volta di Via Toledo.

Napule è 'na carta sporca, quella della non edificante vista di diversi cumuli di “monnezza” ammucchiati lungo l’elegante Via Toledo, che ricordano a noi campani che purtroppo questa emergenza non è affatto terminata.
Direzione Piazza Carità e poi Corso Umberto per il giro di boa che lambisce Piazza Garibaldi per procedere tutti di gran carriera verso l’agognata meta di Piazza Plebiscito. Per la chiusura di questa gara. Per passare sotto l’arco dell’arrivo.

Arco che ha visto presentarsi al 59-simo posto assoluto Ciro Pascarella jr (in foto a lato) che ritocca di circa 2 minuti il proprio personale sulla mezza maratona.
Pietro Maienza che si presenta con un ragguardevole 79-simo posto, anche se non in linea con le sue migliori prestazioni.
Francesco D’Andrea, che stamattina lamentava una scarsa condizione, e si classifica 92-simo; a dimostrazione che anche se sembra non essercene, alla fine poi ….
Mario Salvo conferma che c’è. Che sta ritornando ai suoi tempi noti e che è in continuo miglioramento.
Giuseppe Nuzzo in grandissimo spolvero registra la sua migliore prestazione sulla distanza, confermando un continuo crescendo della sua condizione in questo periodo.
Ciro Pascarella sr, che finalmente ha trovato la sua personale ricetta per le mezze maratone, ha fermato il crono su un tempo decisamente a livelli più consoni alla sua condizione.
Francesco Letizia rompe il muro psicologico di 1h e 40 min, confermando il trend positivo.
Lucio Perna che, dopo averlo visto in tenuta garibaldina, si ripresenta oggi con un ottimo tempo.
Paolo Rauci invece, forse ancora affaticato dalle ultime prestazioni romane, ha fatto una gara lontano dai suoi tempi migliori.
Ernesto Cassandra, reduce dalla sua prima mezza in quel di Milano dove si era espresso con un buon risultato, ha decisamente demolito il suo precedente tempo in questa mezza partenopea.
Lo stesso ha fatto anche Anna Nargiso che, probabilmente, l’aria di casa l’ha ispirata per una prestazione a dir poco eccellente.
E qui c’è un esordio assoluto, quello di Giovanni Marzano che si presenta alla sua prima in ottima forma, dichiarando sin da ora quelle che sono le sue intenzioni per il futuro. Bravo Giovanni, benvenuto a bordo.
Si presentano all’arco poi il duo Alessandro Biondillo e Maurizio Fucile che, come già per Venafro, hanno fatto la gara insieme. Ed insieme hanno tagliato il traguardo. Anche per loro il tragitto verso il recupero dei tempi a cui sono più avvezzi è decisamente in progress.
Vincenzo Cennamo, probabilmente alla ricerca di un miglior settaggio della forma, chiude gli arrivi della nostra squadra, con un risultato certamente non in linea con le condizioni note dell’atleta.

Napule è 'na camminata, oggi lunga 21.097 metri.

maurizio



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L’Atletica San Nicola di nuovo oltre i confini Nazionali

L’Atletica San Nicola di nuovo oltre i confini Nazionali


17 Aprile 2011
L’Atletica San Nicola di nuovo oltre i confini Nazionali


Sono poco più di 500 i partecipanti a questa mezza maratona Croata. Partenza dalla città di Fiume (Rijeka) alla volta di Abbazia (Opatija) per percorrere i circa 10,5 km che separano le due cittadine croate. Andata e ritorno per completare la distanza della mezza maratona. Tracciato ondulato che presenta all’andata una salita tosta di circa 3 km. Salita che, con un pò di sano ottimismo, va interpretata come il biglietto da pagare per poter percorrere gli stessi 3 km in discesa nella tratta di ritorno dal 17-simo chilometro. Tracciato particolarmente intenso dal punto di vista paesaggistico, che costeggiando il golfo del Quarnaro (Kvarner) si osservano alcuni tratti incantevoli e solitari dove il tempo sembra essersi fermato e la natura risplende in tutta la sua incontaminata bellezza.

Fiume come Napoli. Bella giornata. Temperatura gradevole. Giornata baciata dal sole ma anche battuta dal vento, che da queste parti quando spira così è chiamato Bora. Quel vento non proprio leggero che soffia da nord/nord-est. Vento che su questo tracciato si è fatto apprezzare per intensità e per direzione, per l’appunto opposta al senso di marcia, dal 19-simo chilometro fino al traguardo. Vento contrario che non ha aiutato il nostro Francesco Catania che, da stime fatte, ha perso almeno un paio di minuti. Abbastanza da non riuscire a ritoccare il proprio personale.
Il crono comunque l’ha fermato dopo 1:46:16, posizionandosi 206-simo in classifica generale (da confermare dopo la pubblicazione della classifica ufficiale), e imponendosi come primo degli italiani … su ben tre connazionali alla partenza.

Napoli - Fiume. Un’unica gara per l’Atletica San Nicola.


Maurizio

venerdì 15 aprile 2011

10 Aprile 2011 - Ultimo Caldo a Parigi


10 Aprile 2011

Ultimo Caldo a Parigi


Parigi, ore 8:00. Il termometro segna 10°C. Temperatura che non lascia spazio all’immaginazione. Temperatura che inesorabilmente è destinata ad aumentare. Temperatura ben lontana dal ricordo di alcune edizioni passate, di questa stessa competizione, caratterizzate da freddo e neve.
Gli Champs Elysées ospitano la partenza e l’arrivo, a conferma della spettacolarità della location che, opportunamente addobbata da un pubblico strepitoso, è anche gestita da un’ottima e collaudata macchina organizzativa.
Il percorso, sostanzialmente pianeggiante e intervallato da alcuni sottopassi, si snoda per le caratteristiche strade della capitale francese che hanno il profumo di una bella domenica mattina. Questi gli ingredienti della 35-sima edizione della maratona di Parigi, una tra le più prestigiose d’Europa.

L’Atletica San Nicola, al cospetto di un tale spettacolo, non poteva stare solo a guardare. E così è stata degnamente rappresentata da Mario Mastrangeli, classe 1966, con 4 maratone all’attivo, di cui 3 negli ultimi 13 mesi. Mario che per preparare questa maratona ha dovuto combattere oltre che con il tempo, come al solito tiranno, anche con gli immancabili impegni di lavoro e con un infortunio che, ahinoi,  gli ha un pò rallentato la preparazione.
Rallentato, non fermato! E poi stiamo parlando della preparazione, mica della competizione!
Ma in questa faccenda c’è anche lo zampino (onor del vero più che zampino direi “mani esperte”) di Donato che, prima con sapienti manovre manuali e poi con apposite nastrature colorate, ha dato il suo prezioso contributo affinché questa impresa potesse essere portata a termine. Impresa che Mario ha concluso in quel di Parigi ritoccando il proprio personale sulla distanza regina.

Le gabbie alla partenza hanno funzionato al meglio, permettendo a Mario di collocarsi tra i suoi pari e riuscendo da subito a portare il passo programmato. Condotta di gara eccellente quella di Mario. Tutto secondo programma. Un programma pensato e ripensato. Più volte rimodulato. Programma che, come di sovente avviene in questi casi, è influenzato da due forze di pari intensità ma di verso opposto: il cuore e la testa. Il cuore che ti porterebbe a dare tutto, ma forse troppo presto, e la testa che ti permette di distribuire lo sforzo in modo adeguato, e man mano che i chilometri scorrono riesce a convincerti che tutti i parametri sono a posto e che sei in linea con la tua tabella. Quella tabella che è dentro di te e che dinamicamente si aggiorna istante per istante.
Il passo, negli ultimi chilometri, diventa però più affannoso. Lo sforzo aumenta sempre di più. E intorno a Mario dilaga uno strano fenomeno. In tanti si fermano e sono costretti a ricorrere a cure mediche. Ma che sta succedendo?
Semplice, siamo oltre i 30°C. Temperatura, forse, alla quale i nostri amici podisti del Nord Europa sono poco inclini.
E Mario?
Sarà perché sa come correre con queste calure, o perché vedeva sempre più vicino il traguardo, fatto sta che Mario è qui che raggiunge il massimo della concentrazione e, pur perdendo un paio di minuti a causa del caldo torrido, ferma il crono su 3 ore 27 minuti e 46 secondi.
Ed è sullo stop del cronometro che Mario viene assalito da un terribile dilemma che lo pone davanti ad un bivio. Si perché da un lato c’è la famiglia che festante lo acclama e lo attende per rendergli il giusto tributo e dall’altra c’è una fila di docce improvvisate e opportunamente allestite per alleviare le sofferenze da calura degli arrivati. Ebbene Mario non ha avuto dubbi. Ha prima salutato con gesto rapido della mano i familiari festanti per recarsi prontamente sotto il fresco getto d’acqua per un pò di meritato refrigerio.

Il 10 aprile 2011 sarà da molti ricordato come una delle giornate più calde dell’ultimo secolo in relazione al periodo.
Il 10 aprile 2011 sarà ricordato da Mario come un’esaltante giornata di sport.

maurizio

lunedì 4 aprile 2011

3 Aprile 2011 - Prova a prendermi …


3 Aprile 2011
Prova a prendermi …
Appuntamento in piazza alle 7, bar Umberto come al solito, per consumare un buon caffè e sondare il campo. Si, il campo di battaglia. Quasi tutti presenti e ben determinati a non cedere nemmeno un centimetro sia sul terreno di gara che su quello delle minacce (qualcuno le chiama promesse per addolcire e rafforzare allo stesso tempo il concetto).
Tra il caffè e le continue esortazioni a mettersi in marcia alla volta del campo di gara, si consumano alcuni proclami come quello di Pasquale che “… durante la maratona di Amsterdam del 1900 e qualcosa, mentre
stavo per superare un bel gruppo di … a proposito se qualcuno oggi superandomi mi saluta o mi dice qualcosa gli metto uno sgambetto!” e di Giovanni che invece, ringalluzzito forse dall’ultima prestazione maddalonese, ha promesso la schiena a quasi tutti quelli che ha avuto a tiro, mostrando una esplicita scritta sul posteriore della maglietta “prova a prendermi” (vedi foto). E così ci siamo mossi alla volta di Venafro, scenario della competizione nazionale di 21,097 km che ci aspettava tutti. Tutti e 24.
Venafro ha offerto un percorso non micidiale, ma certamente non proprio adatto per ritoccare il personale. Due giri di circa 10,5 km, di cui circa 4 (mi raccomando non dimenticate di moltiplicare per 2, per quanti sono i giri) in leggera ma inesorabile salitina; quella giusta per tagliarti un po’ di fiato e non permettere prestazioni ai propri massimi livelli velocistici.

A questo punto, non me ne vogliano i lettori e gli atleti, ma il racconto sarà poco preciso dal punto di vista dei posizionamenti e del crono. Forse complice un nuovo sistema di rilevamento chip, a mio giudizio non ancora ben testato, che ha fatto letteralmente le bizze. Forse perché la tecnologia rende tutto più veloce, anche la propagazione degli errori … fatto sta che al momento la FIDAL ha pubblicato una “classifica ufficiosa” che, letta dal nostro punto di vista, è nel contempo ingiusta con alcuni e troppo generosa con altri.

Ma passiamo ai fatti e misfatti.

La passione è passione. E così Stefano Letizia, Angelo Marino e Giovanni Senatore, se pur fuori forma per una 21km, hanno voluto esserci in questa domenica podistica. Tutti insieme. Loro però solo per coprire i 10mila, e quindi soltanto metà gara … ma si sa … dove c’è gusto non c’è perdenza.
Ciro Pascarella senior e Giovanni Izzo esplodono. Il primo dice che dorme poco ma, molto più probabilmente, ha forse impostato la gara oltre le sue possibilità. Il secondo dice invece che si allena poco ma più probabilmente ha chiesto troppo ai suoi muscoli … tant’è che forse si teme una distrazione al polpaccio (uno strappo) che lo ha costretto a passare il traguardo zoppicante.
Il primo del gruppo con uno stratosferico tempo di 1h20’ è, ancora una volta, Giuseppe Tedesco. Giuseppe che anche oggi ha confermato il suo eccellente stato di forma.
Si avvicendano poi, in una  manciata di circa 60 secondi, Francesco D’Andrea, che ha portato un ottimo ritmo di gara, il nostro trainer Pietro Maienza che ha interpretato questa competizione come preparazione per un altro evento e Ciro Pascarella junior che si sta evidentemente ben riprendendo dalla disavventura romana.
Qui la classifica ufficiosa si aggroviglia, perdendo il passaggio di Nicola d’Andrea e di Mario Salvo, mentre registra un Giuseppe Nuzzo in posizione “fantasiosa”. Riteniamo però possa essere giusto il collocamento di Biagio Pastore con 1:33:48.

Ed è prorpio a questo punto che il destino lancia i suoi messaggi premonitori. Infatti  assegna, apparentemente in maniera del tutto casuale, il pettorale 22 a Pasquale Maiello (in foto). Ma non è un caso! Infatti esortiamo ad interpretare questo segnale con il codice che a noi Campani è assai noto. La smorfia napoletana. Bene … 22 … il pazzo.

E Pasquale ha veramente fatto cose da pazzi. Ritornato da un breve periodo di stop, nessuno immaginava che si fosse allenato così tanto da “fermo”. Infatti in tanti non gli avevano creduto mentre distribuiva “promesse” con quel suo fare tra il minaccioso e il beffardo. Ebbene, con il pettorale 22 ha somministrato parecchi insegnamenti a tutti coloro a cui aveva destinato più o meno velate minacce … mostrando la suola delle sue scarpette a “Peppe Flex” che proprio non è riuscito a riacciuffarlo, a Paolo Rauci accusato di non sudare nemmeno dopo una maratona, a Ciro Pascarella senior che negli ultimi tempi si era sbilanciato un po’ troppo con giudizi di merito sul personaggio.
Ottime le prestazioni di Giuseppe Nuzzo 1h40’ circa (tempo comunicata dallo stesso Nuzzo), Francesco Letizia 1:41:41, Francesco Catania 1:45:43, Pietro Palmiero 1:49:50.

E qui il racconto si poggia sul vissuto e non sulla classifica a causa dei succitati palesi errori.
Alessandro Biondillo, Vincenzo Cennamo, Pietro Russo e Maurizio Fucile partono insieme. Dopo circa 6 km però Vincenzo stacca il gruppo … avrà più birra, hanno certamente pensato gli altri. I tre quindi procedono insieme fino al 13simo. Ed è qui che staccano Pietro. Altri chilometri di sofferenza per riprendere il Vincenzo che si era eclissato al sesto  lungo la “salitella” finale. Siamo al 20simo e siamo tutti provati. Ma il duo poco prima del traguardo raggiunge anche Michele Lombardi per staccarlo di pochissimo proprio quasi ormai sulla linea del traguardo.
Ancora a caldo e provato dalla prova Maurizio candidamente commenta con il nostro Presidente: “biiip, però quella salita finale, da fare ben due volte, mi ha proprio ammazzato!”, e Nicola: “quale salita?”.  “La classe n'est pas de l'eau”!!!

Il podismo è si sfidare gli altri, ma sempre dopo aver fatto bene i conti con se stessi. Chissà se anche a qualcuno dei nostri possa essere indirizzato il commento che oggi Stoner ha fatto a Valentino Rossi … la tua ambizione è superiore al tuo talento.
La maglietta di Giovanni passa di diritto a Pasquale.


(MF & CP)

domenica 27 marzo 2011

27 Marzo 2011


Maddaloni – Milano, un po’ lunga, ma ….


Sono 20 gli atleti che indossano la canotta dell’Atletica San Nicola oggi a Maddaloni per disputare una tra le più classiche e partecipate 10 km della provincia di Caserta. Circa 1000 gli iscritti che si sono dati battaglia lungo le strade della cittadina.
Il rinnovato percorso di quest’anno, duro e tecnico al pari di quello degli anni passati, ci ha regalato 10.400 metri di “sali scendi” di un tracciato nervoso ed impegnativo. Difficoltà certamente inasprita dalla tipologia e dalle condizioni della pavimentazione stradale.

Alcune defezioni dell’ultima ora hanno ridotto il numero dei nostri partecipanti alla competizione. Ma ha inesorabilmente ridotto anche il numero dei preannunciati scontri diretti. Annunci che si sono palesati con “promesse” fatte al cospetto di ottime pietanze ben innaffiate da abbondante “succo d’uva” la scorsa settimana. A pensarci bene, però, più che promesse, quei proclami avevano più il sapore di vere minacce … di natura podistica, ovviamente. Ed è di questo che vogliamo parlare, anche perché per i dettagli sulla classifica si rimanda all’apposita sezione di questo stesso sito.
Scorrendo l’elenco dei 20 in ordine di arrivo, ci si imbatte al 7° posto in Giovanni che è evidentemente passato dalle parole ai fatti, staccando Ciro64 di ben 1:26, tant’è che Ciro64 alla domanda “hai visto Giovanni?”, ha risposto “no, non l’ho visto proprio”… e possiamo immaginare perché!! Sul tema sfida, Ciro si difende così: “Ma io intendevo Venafro, non Maddaloni” … sarà, ma per il momento la prima vendetta è stata consumata.
Pasquale invece ha preferito assentarsi e quindi non possiamo immaginare cosa avrebbe potuto fare contro Giuseppe, noto come “Peppe Flex”. A Giuseppe però ci ha pensato Mario. Vuoi perché infastidito dalla pacca sulla spalla troppe volte ricevuta nelle recenti gare e quasi sempre all’ultimo chilometro. Vuoi perché Giuseppe accompagnava la di cui sopra “pacca” da un esortante “Su, su. Andiamo”. Vuoi perché Giuseppe si dava poi sistematicamente alla fuga dopo tale esortazione …  allora Mario ha pensato di mettere un po’ di distanza, tagliando il traguardo 17 secondi prima di Giuseppe, distanza tale da premettere all’inseguitore di ricordare il disegno della suola delle scarpe di Mario e farne tesoro per i prossimi appuntamenti.
Scontri diretti archiviati, c’è da segnalare l’ottima prestazione di Giovanni (in foto), al suo debutto con la canotta dell’Atletica San Nicola e al suo battesimo della strada … inteso nell’accezione podistica del concetto, ovviamente!!
Per nulla intimidito dal percorso tecnico e nervoso, ha portato una condotta di gara eccellente e ben commisurata al suo attuale stato di forma. Senza strafare. Ha addirittura recuperato qualcosa sul tratto di salita finale, concludendo la gara con la consapevolezza che forse ne aveva ancora un po’ …. ma va benissimo così. Alla prossima, Giovanni.

E Milano? Che c’entra Milano?
C’entra, perché l’organizzazione lombarda pur di avere tra i suoi concorrenti il “blasone podistico” di Peppe Nuzzo, podista eclettico e noto ai più per le sue prodezze  “uniformemente distribuite sul globo terrestre”, aveva già da tempo cambiato nome alla mezza maratona cittadina, denominandolaSTRAMilano, e allo stesso tempo elevandola a rango di competizione internazionale; consci del fatto che altrimenti sarebbero mancati i requisiti minimi per la partecipazione del nostro Peppe. Infatti in mancanza del prefisso “STRA”, prefisso che indica eccesso e superiorità, e senza “l’internazionale”, difficilmente, LUI, avrebbe impreziosito tale competizione con la sua presenza. 
Ma questa volta Peppe non si è recato solo alla volta del capoluogo lombardo per condurre unaSTRAbiliante, nonché STRAtosferica eSTRAtegicamente perfetta gara. Infatti è arrivato in compagnia di 2 debuttanti sulla distanza dei 21km. Parliamo di Anna Nargiso, già vista correre, nonchè discorrere, su per le salite Campane all’inseguimento di alcuni garibaldini non più di una decina di giorni or sono, e di Ernesto Cassandra già visto in giro con un ottimo passo durante alcuni allenamenti.
Nonostante la distanza con Milano, ci arrivano comunque notizie sulle prestazioni dei tre. Incappati in una partenza un pò rallentata a causa del traffico dei circa 6000 runners che hanno animato la kermesse meneghina, ciò non ha impedito ai tre di portare una media di circa 4:55 min/km per i primi 15 km. Da qui il passo del trio si addolcisce un po’ per permettere ad Ernesto di “assorbire e smaltire” un leggero risentimento muscolare. Cioè hanno dovuto rallentare un pò. Rallentare? Cos’è sta roba? 
E’ stato subito evidente che Anna non riusciva ad applicare il banale concetto espresso da questa semplice parola al gesto atletico in esecuzione. Sarà perché questa parola non è presente nel vocabolario della nostra Anna, ma di certo sappiamo che sono state necessarie diverse “sgridate” per riportare di nuovo l’unica rappresentante del gentil sesso  sulla stessa linea degli altri due maschietti e quindi, poi, finalmente tagliare il traguardo insieme.
Risultato fotocopia per i tre, con 1:48:41. Questo ha permesso loro di terminare si in riserva, ma non completamente senza benzina e riservare un minimo di risorse in previsione della mezza di Venafro in programma per domenica prossima.

Archiviamo questa giornata podistica dagli ampi contorni geografici avendo chiara una sensazione in ognuno di noi. La sensazione di un gruppo che matura giorno dopo giorno sempre di più, e che sempre di più è in grado di attrarre nuovi amici/atleti, che vedono in questo gruppo i giusti valori dello sport. Il nostro gruppo che orgoglioso dice ai nuovi arrivati: benvenuti a bordo.

Maddaloni – Milano, certamente lunga, ma  … insieme si può fare!

maurizio