lunedì 16 maggio 2011

15 Maggio 2011 - Cercola e Minori, sempre più in alto!


15 Maggio 2011
Cercola e Minori, sempre più in alto!


(vedi le foto)


Solito rito anche stamattina. Incontro al solito bar, solito caffè e solita ottima compagnia per partire alla volta di Cercola, ridente cittadina alle pendici del Vesuvio.
Una compagine di 15 atleti dell’Atletica San Nicola +1 all’appello, per esprimersi al meglio in questa competizione domenicale di 10 km. Competizione che per chi l’ha già fatta, certamente la ricorda bene.
Come al solito le “promesse” prima della partenza non sono mancate. Promesse di marcature strette e sorpassi. Ciro jr, ormai collocatosi senza dubbio alcuno tra i “tropp runner” (mi raccomando va pronunciato con la R alla francese) della nostra squadra, ha palesemente sfidato il duo di testa, Peppe T. e Pietro, consegnandogli il guanto di sfida. Guanto di sfida che recitava ... almeno 30” dietro di me. Promessa somministrata con un atteggiamento tra il serio e il faceto, col sorriso sulle labbra, ma negli occhi la determinazione di chi ci proverà. Anche se questa dichiarazione, ci hanno fatto notare i più attenti, è stata emessa con suono palesemente gutturale e raffreddato.
Poi il solito Pasquale non ha mancato di puntare dritto su Mario Salvo, Ciro sr e Paolo. Con quel suo fare a cavallo tra lo scherzoso e il serioso, riprendendo spunto dagli antichi fasti di prestazioni passate (la famosa maratona di Barcellona del millenovecento…, anziché quella di Amsterdam che…) si è prodotto senza mezzi termini, senza ritegno alcuno e con convinzione (altrimenti che minaccia è?) anche questa volta in proclami di prestazioni nettamente superiori a quelle degli altri, oggetto delle sue attenzioni.

Cercola, Memorial S. Laureto, gara ospitata dal complesso polisportivo che, grazie agli ampi spazi a disposizione, ad un collaudato copione e alla buona organizzazione riesce sempre a regalare ai partecipanti un’ottima regia per un evento sportivo ormai alla sua terza edizione.
Partenza immediatamente fuori lo stadio per i 1.014 podisti al via. Partenza alla volta di un tracciato che certamente, come anticipato in premessa, lascia un segno indelebile nei partecipanti. Segnati per l’appunto dalle salite che fortunatamente sono leggermente spezzate da brevi tratti in piano (tracciato a denti di sega come lo ha definito Peppe Flex). Denti di sega che, credetemi, sono penetrati infidamente nelle gambe di ognuno lungo i primi 6 km in salita di questo tracciato che ci ha portati sempre più in alto.

Lungo la salita, penso fosse il 5° km, mi ha sorpassato un educatissimo Giovanni Marzano. Si perché quando si supera si deve salutare … soprattutto quando si tratta dei compagni di squadra e, a maggior ragione, se si è in salita. Questo è un chiaro segno di buona educazione. Anche se continuo a pensare che il fatto che portasse ancora la “speedy canotta”, quella gialla, quella che a Maddaloni (vedi art. del 1° Maggio) abbiamo appurato sembra faccia andare più veloci, per cui … mi sa che dalla prossima gara veramente la rispolvero.
All’inizio del 7° km, un bel tratto in discesa ci ha accompagnato fino all’ultimo km. Qui affianco Benedetto che, onor del vero mi aveva raggiunto e staccato al 4° km. Lo affianco per finire insieme la gara. Perché il fatto che lo vedevo lì davanti mi aveva anche un po’ tirato. Mi ha inconsapevolmente dato un obiettivo per stringere i denti. E così procediamo insieme alla volta dell’arrivo per finire insieme … e avremmo finito insieme se non fosse stato per quei maledetti denti di sega che hanno tranciato di netto il “cavo di alimentazione” di Benedetto che, a soli 700 mt dal traguardo, di nuovo in salita, ha mollato di schianto. L’ho chiamato, ma mi ha esortato a finire da solo. “Vai Maurì”, mi ha detto. E così con il magone nel cuore, ho fatto il mio ingresso sulla pista di tartan dello stadio che ci ha ospitato per gli ultimi 300 mt circa per un emozionante arrivo sulla pista di atletica che, soprattutto negli amatori Master, evoca quasi sempre lontani ricordi di gioventù.

Pietro Maienza (foto a sinstra in alto) e Peppe Tedesco (foto a destra in alto), a conferma di quanto già noto si classificano 47° e 48° assoluti, con un solo secondo di distanza l’uno dall’altro, seguiti da un’altra conferma: Mario Mastrangeli. Segue poi Ciro jr. Si, proprio lui. Quello delle minacce. Ma allora qui siamo più veloci di favella che di gamba? Va bè, sinceramente stavolta Ciro jr aveva un po’ azzardato e non aveva fatto il conto con le sue condizioni di salute [l’abbiamo visto ripararsi in auto dopo la gara, probabilmente febbricitante, e sentito tossire tutto il tragitto di ritorno (speriamo solo non fosse contagioso!)].

Per la banda di “quelli che ci provano a fare il salto di qualità, ma non sempre ci riescono”  questa giornata di scorribande può essere archiviata come una di quelle piuttosto vivaci. Francesco Letizia continua la sua progressione e arriva davanti al gruppo seguito da Pascarella sr, Paolo Rauci e Pasquale Maiello. Ancora una volta Mario Salvo deve ritirarsi perché non vuole rassegnarsi alla rinite allergica, al fatto che non può andare al massimo. Dovrà prima o poi rassegnarsi ed accettare che se parte come un treno è difficile che faccia più di 3 km allo stesso ritmo. Come oggi. Ma della banda di quelli che ci provano c’è un altro soggetto che non riesce a uscire dal tunnel: l’atleta che non suda, l’uomo privo di massa, colui che non percepisce disagio, ovvero Paolo Rauci. Oggi è sembrato che tra il quarto e il quinto km avesse finalmente visto la luce. C’è stato un momento che l’abbiamo visto andare in progressione, l’abbiamo visto andare sulla salita agile e fluido e recuperare decine di posizioni.  E’ stata solo un’illusione durata 1500 metri: ancora non ci siamo.  Paolo al momento è l’unico dell’allegra comitiva a cui i tanti km per la preparazione della maratona di Roma non hanno fatto bene, anzi sembrerebbe addirittura il contrario. Ma non disperiamo perché sappiamo che questo periodo di collasso prestazionale finirà e per la legge della Supercompensazione tornerà a livelli ancora migliori di quelli autunnali. Basterà non mollare.
Purtroppo a causa dell’indisponibilità della classifica non siamo in grado di darvi notizie circa il ritorno di Armando Cicala. Anche se avendo corso con il completino giallo, quello della “speedy canotta”, riteniamo abbia fatto una buona prestazione.
In netto miglioramento anche Giovanni Senatore che, nonostante una vistosa fasciatura alla coscia, si è difeso bene su un tracciato così insidioso.

Ma chi è l’atleta menzionato sopra come “+1”? Ma è la nostra ex mascotte, ormai diventato un atleta. Roberto. Si quel Roberto Izzo (foto a lato), figlio di Giovanni, che è venuto a Cercola SOLO per allenarsi. Mica per gareggiare. E’ troppo piccolo per esporre uno di questi pettorali. E poiché di allenamento si è trattato per questa gara, ha di conseguenza seguito pedissequamente quanto prescrittogli da Pietro, allenatore dal polso di ferro, che gli continuava a ripetere: “mi raccomando 1km lento, 3km veloci, 2km …”. Roba mica facile su questo tracciato? Ma noi Roberto lo conosciamo, perché l’abbiamo sportivamente adottato da tempo, e tutti sappiamo che quando c’è da sudare … lui suda! E seguendo questa tabella di ALLENAMENTO ha dato paga all’8° km a Pasquale e Paolo che invece, dal canto loro, stavano gareggiando.
Che dire? Non ci sono parole per descrivere i progressi di Roberto, se non una parola che a mio giudizio sintetizza a pieno il suo percorso atletico: Bravo!

Poiché non ci siamo sentiti abbastanza in alto con questa gara di Cercola, abbiamo mandato Peppe Flex in quel di Minori (SA) per rappresentarci in un’altra manifestazione che di podistico ha solo il fatto che si corre a piedi, ma che in realtà è assai più vicina ad una vera e propria prova di ardimento. Una Extreme Race. La EcoTrail di Minori. Gara per pochi superman che si snoda su di un tracciato di 14,4 km. E i superman si sono dovuti attrezzare di “water bag” e/o borraccia, in quanto lungo questo tipo di tracciati non sono previsti ristori per rispetto dell’ambiente. Borraccia che tieni in mano, o ancorata al corpo, fino al traguardo, poiché è ovviamente vietato gettarle.
Partenza da quota zero, zona spiaggia, per inerpicarsi in soli 7,2 km fino ad una quota di 1200mt. Attraverso i boschi, lungo sentieri e saltando scalini. Tra massi e pietre che impediscono un appoggio sicuro. Lungo un percorso incontaminato che ha regalato ai partecipanti uno stupendo spaccato di natura e purezza, di fatica e sofferenza. Ma le sollecitazioni a questo “corpo di élite” partecipante non sono mica venute solo dalla salita? Macché! Si perché la discesa in questi casi, forse, è ancor più devastante della salita. Un appoggio sbagliato su un masso, una scarpa che si incastra lungo lo scosceso pendio. E’ lì che ti parte una caviglia o un ginocchio.
Il nostro Peppe, intervistato dopo le 2:20 impiegate per terminare il tracciato, ha commentato: “mi sento tutto indolenzito, è stato un massacro per il fisico. Noi stardaioli non siamo abituati a questi tracciati così estremi”.

Questa domenica abbiamo puntato veramente in alto e ci siamo riusciti. Abbiamo portato in alto i valori dello sport. Più in alto di così ...

(maurizio & ciro)
(vedi le foto)

6 commenti:

  1. ...il sacco è sempre pieno di belle esperienze! tanti bravi e allora un bravo per tutti a roberto che è il giovane che avanza, il futuro.

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  2. complimenti a chi decanta con suberba maestria le emozioni che viviamo con questa comune passione!

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  3. ci scusiamo per la inesattezza, anzi l'errore, riguardo la prestazione di mario salvo. Dobbiamo rettificare: non si è ritirato! Ma molti ci avevano raccontato di averlo visto fermo... evidentemente, avrà preso fiato, dopo la sparata iniziale, ed è arrivato fino in fondo...

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  4. Non solo ci avevano raccontato di averlo visto fermo (i soliti maligni!), ma poi non l'abbiamo nemmeno incontrato al parcheggio per il solito "chiacchiericcio" post gara. Ci si è messa anche una classifica che non è arrivata se non ieri sera, per giunta completamente errata. Con tempi di fantasia per chi ha coperto il tracciato impiegando oltre i 40 minuti, cioè la maggior parte dei partecipanti. Mancano molti atleti, tra cui il nostro Mario Mastrangeli che a meno che non abbia mollato gli ultimi 150 mt ... è arrivato veloca come al solito (a riprova vedi la foto in photo gallery che lo immortala in mezzo a 4 atleti, di cui solo 2 sono poi riportati in classifica).

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  5. aggiungo che dalla classifica manca pure ciro jr... evidentemente si sarà accordato con in cronometristi per non lasciare traccia della disfatta..

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  6. ... e considerato che questi "grandi cronometristi" ci stanno costringendo a fare la conta, allora siamo qui a segnalare che manca anche Giovanni Marzano (speedy canotta) che dovrebbe essere arrivato prima a Mario Salvo. Su questo chiedo conferma, per stilare la nostra classifica interna.

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