domenica 8 maggio 2011

8 Maggio 2011 Bosco di Capodimonte, c’è chi gareggia e chi tira la corda

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8 Maggio 2011
Bosco di Capodimonte, c’è chi gareggia e chi tira la corda


Al controllo documenti, stamattina, ci siamo imbattuti nella carta d’identità di questa competizione napoletana, riportante in sintesi i seguenti dati:
Denominazione: Primavera al Bosco
Location: Bosco di Capodimonte al cospetto della omonima Reggia Borbonica in quel di Napoli
Percorso: 2 giri da 5 km completamente fuori da tracciati urbani
Tracciato: sentieri e stradine nel bosco
Difficoltà: percorso caratterizzato da circa 1,5 km in leggera ma inesorabile salita con strappetto finale
Temperatura: oltre 20°C alla partenza

Dopo questa carta d’identità sono quasi imbarazzato a descrivere la gara di oggi. Passaggi suggestivi per una splendida domenica di corsa quelli che ci ha regalato il Bosco di Capodimonte che, in qualcuno di noi ha rispolverato vecchi ricordi. Ricordi ancora vividi nella memoria di Giovanni Senatore che lungo questi sentieri ha trascorso la sua infanzia. Motivo per cui, nonostante qualche piccolo acciacco, è stato determinato nell'esserci a tutti i costi. Ma si sa, il podismo è anche questo. Provare a rivivere  emozioni coniugandole in una diversa dimensione, riproponendole con una diversa angolazione. Quella della corsa.

Partenza un po' tribolata (come al solito ha aggiunto qualche habitué della gara). Circa 15 i minuti di ritardo con un arco gonfiabile alla partenza che si gonfia e si sgonfia e i circa 500 podisti che avanzano lentamente per disporsi in attesa dello sparo. Sparo che lancia tutti lungo il vialetto alberato in leggera discesa.
Le condizioni della pavimentazione certamente non hanno aiutato. Non è mancato nulla. Asfalto, sterrato, sanpietrini, buche, foglie e …. un percorso dove ogni passo deve essere ben controllato, ben ponderato e ben posizionato per evitare di inciampare, per non mettere un piede in fallo. Tratti in piano e in leggera discesa aprono le porte al tratto in salita, i famosi circa 1,5 km da ripetere per ben 2 volte, classificabili come di quelli non estremamente pendenti ma certamente INESORABILI, che hanno messo a dura prova la condizione di tutti.
Condizione che al traguardo ha visto il solito Francesco D'Andrea (in foto a lato) confermare lo strepitoso stato di forma del periodo con un 40-simo posto assoluto. Parliamo di 38:33 per un passo di 3:51 a km.

Ma è a qualche minuto dietro Francesco che la bagarre si scatena . Al primo passaggio sul tratto in salita si è visto un gruppetto di “facinorosi”, talmente compatto che sembravano una canotta sola, guidato da Giovanni Pastore (che quindi già alla sua seconda gara con la nostra canotta dispensa insegnamenti), seguito da Ciro sr Pascarella, Peppe Vanacore (detto Flex) e Mario Salvo. Tutti in una manciata di metri, tutti in pochi secondi.
E’ questo il momento in cui la strategia gioca il suo ruolo fondamentale.
Consapevolezza delle proprie capacità, amministrazione delle energie, passo giusto e un po' di esperienza sono gli ingredienti della strategia del podista, strategia che ha garantito a Giovanni di mantenere la testa del gruppetto e chiudere di un soffio (un soffio di soli 2 secondi) avanti a Peppe Flex che immaginiamo le abbia provate tutte per superarlo ma la cui strategia, però, ha avuto la meglio su Ciro sr che arriva solo, e dico SOLO, 5 secondi dopo. Tre atleti in 7 secondi. E credetemi, questo non è fare la gara insieme, non è arrivare insieme. Questo è gareggiare!
Mario, invece, forse ancora un po’ debilitato dai problemi respiratori che lo avevano fermato a Maddaloni, si è staccato dal gruppetto accumulando circa 30 secondi di ritardo su Ciro sr.
Nessuna bagarre per i restanti tre della compagine Sannicolese, che vedono il passaggio di Nicola Pastore, Maurizio Fucile e Giovanni Senatore. Quest’ultimo attardatosi un po’ di più anche perché forse era troppo assorto nel ripercorrere i sentieri della spensieratezza e della fanciullezza.

Questa giornata fatta di puro agonismo, di Podisti che decidono di confrontarsi ad armi pari con altri Podisti di cui il gruppetto dei 4 ne è testimonianza, è stata purtroppo inquinata da quelli della “corda”.
Corda? … ma cos’è sta corda? Di che stiamo parlando?

Bene, per rispondere a questa domanda si deve tornare un po’ indietro nel tempo. Al tempo della scuola per scovarne la definizione: “un segmento avente gli estremi su una circonferenza o un arco è detto corda”.
E allora? Allora parliamo di alcuni tizi (non uso le parole sportivi, podisti e né tantomeno atleti) che si sono mescolati agli Atleti presenti per interpretare il percorso a loro modo. Operando per l’appunto un’accurata ottimizzazione dello stesso. Si perché a volte chi disegna i percorsi non si rende conto che alcune curve possono essere tagliate risparmiando un po’ di fiato e di energie, semplicemente passando ad esempio sul prato. Semplicemente tirando la corda invece di girare intorno a quell’aiuola. Semplicemente evitando deviazioni inutili e riuscendo anche a superare chi fino a quel momento gli era stato sempre avanti.
Ma non vorrei dilungarmi concedendo spazio immeritato a quelli della corda sulle nostre pagine.

Il podismo come specchio della nostra quotidianità, quelli della corda sono sempre in agguato.

(MF) 
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10 commenti:

  1. bella giornata di sport per gli sportivi... i "sarti" sono frustrati che cercano recuperare la visibilità a loro negata dalle altre faccende della vita

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  2. sono ancora troppo lento ..

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  3. noooooooooooooo...ho cancellato il mio commento!!!Mi tocca riscriverlo..sigh

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  4. Ho sempre pensato che in gara,di qualsiasi distanza o importanza essa sia,dovrebbero emergere i valori più belli e sani di questo sport..come ad esempio tenere il passo dei compagni di allenamento,accellerando o rallentando,supportare il gruppo o chi inevitabilmente ha qualche difficoltà.Chi bara non può essere assolutamente definito un podista..mi chiedo cosa sarebbe allora disposto a fare nella vita di tutti i giorni!!Quale sarebbe poi il fine?Vantarsi con familiari o colleghi di lavoro il giorno dopo, di chissà quale strabiliante prestazione??Mentitori che sanno di mentire!!Fai una bella analisi,Maurizio,quando scrivi che il podismo è il riflesso della quotidianetà..della serie " dimmi come corri e ti dirò come sei!"Per cui onore e merito sia ai primi che agli ultimi che corrono con onestà.E per concludere..bella imPENNAta Maurizio(47'!!)e..Ciro..Ciro!!Non sarebbe ora di cambiare il carapace?Ehehehe

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  5. mi sa che ho scritto ancora di più..povera me e poveri voi..ahahah

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  6. Anna, potresti rischiare di non essere pubblicata.. ho letto e riletto e non ho capito se mi devo ritenere sfottuto..."carapace" per la seconda volta... [da wiki: carapace è una parte dell'esoscheletro o conchiglia presente in certi animali]???

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  7. Eh sì che ti sfotto!!Lo sai che ti stimo invece..fratello!!!Il carapace si riferisce alla tartaruga che tu credi sia in te..e che invece E'in me..in riferimento al mio ultimo post ad atletica a proposito del"ma se dura..eh!" urlatomi dal Tedesco mente mi superava allegramente of course..fino a diventare invisibile alla mia vista!!

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  8. Cari amici,

    sì confesso l'ultimo km è stato una battaglia tra me e Ciro e quindi Giovanni P. e questo perchè Ciro ha superato senza salutare, ho quindi dedotto che era dovuto alla poca lucidità dell'ultimo sforzo in salita per cui mi sono accostato a lui nella discesa per essere visto e non visto...
    Siete tutti un mito :-)

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  9. Peppino caro hai dedotto bene.... speriamo di faticare meno alle prossime. ciro

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