lunedì 23 maggio 2011

21 Maggio 2011 StraLiterno, il piatto è servito


21 Maggio 2011
StraLiterno, il piatto è servito

Orario inconsueto questo di oggi per una scorribanda podistica. Appuntamento alle 16 per dirigersi verso Villa Literno, cittadina della provincia di Caserta a circa 10km da Liternum, antica città romana, da cui deriva il nome stesso.
Veramente di inconsueto c’è anche il giorno, per l’appunto sabato. E non finisce qui. Si perché inconsuete sono la temperatura, circa 25°C, e il fattore di umidità percepito che è decisamente elevato.

La kermesse ha come base lo stadio Comunale, opportunamente dotato di pista in tartan, per ospitare partenza e arrivo. É da qui che si dipana un percorso a dir poco piatto. Un percorso con dislivello complessivo di circa 4000 mm (fa più scena che dire soli 4 mt!). Di quei percorsi in cui è facile che il personale lo fai … ma solo se ti gestisci bene.

Sarà stato il caldo, sarà stata l’umidità, sarà stata la digestione che ancora non aveva del tutto terminato il suo ciclo, ma stavolta grosse punzecchiature non ne abbiamo viste. Pasquale Maiello a Peppe Nuzzo tutto sommato hanno fatto i bravi. Ma state tranquilli che non sono mancati paragoni con la maratona di Amsterdam, edizione xx del millenovecento e rotti, in cui anche i vespasiani (e non parliamo minimamente dei seguaci di Tito Flavio) erano particolari rispetto ai “sistemi di raccolta ed evacuazione liquidi” dello stadio di Villa Literno. Si perché quelli ad Amsterdam erano a forma triangolare e poi erano posizionati … va bene forse è meglio fermarsi qui e non inerpicarsi in complicate metafore linguistiche per rendere “potabili” gli stringati e concisi commenti esternati sul tema.

Partenza un pochino in ritardo rispetto alle previste ore 18. Partenza in cui non è mancato il solito show del torpedone che prima dello start avanza cm dopo cm per recuperare qualche posizione alla partenza. E qui si sa, più tempo passa e più la folla spinge e più avanti si va rispetto alla linea di partenza. E quindi gli organizzatori sono costretti a ritardare ulteriormente la partenza per provare a ricompattare indietro il gruppo … finché non arriva lo sparo e … finalmente si parte.

Tracciato senza note caratteristiche circa l'altimetria. 10 km tutti a “ground zero”. Tracciato totalmente PIATTO, senza troppi cambi di direzione per una gara veloce che, nonostante le condizioni climatiche non favorevoli, hanno visto Maksym Obrubansky chiudere sul piede del 3:03 a chilometro per un tempo complessivo di 30:32.
Non troppo in ritardo si sono avvicendati i nostri “tropp runner”. Pietro Maienza, che è sceso sotto i 37’, seguito da Peppe Tedesco a soli 29”.
Ottima la gara di Biagio Pastore che, con un tempo sotto i 47’, ha sfiorato di pochi secondi la 150sima piazza e quindi non è riuscito ad arrivare tra quelli che ricevono l’ambito premio extra.
Peppe Nuzzo non è minimamente riuscito ad infastidire Pasquale Maiello che gli si è piazzato davanti di circa 30”.
A seguire ci sono quelli a cui il “piatto” è stato un pò indigesto. Si perché, come poi gli stessi hanno ammesso, partire forte su un tracciato come questo, dove si “pedala” sempre, dove non c’è mai un pochino di falsopiano favorevole per allentare il ritmo, anche se di poco, la strategia di gara assume un ruolo a dir poco fondamentale. Strategia necessaria per garantirsi un tempo finale che sia consono alle proprie caratteristiche. Ma si sa, il podismo è anche questo. Una sapiente gestione delle risorse. L’unica ricetta per una buona gara. Per terminare senza troppi patimenti.
Gestione che infatti non è riuscita benissimo a Francesco Letizia, Giovanni Pastore e Ciro Pscarella sr. che sul fine gara  hanno patito un inizio un pò troppo allegro rispetto alle caratteristiche della giornata e del tracciato.
Roberto è stato di nuovo dei nostri per i suoi allenamenti. Ma questa volta per soli 2km veloci, per cui non lo si è visto estrinsecarsi in particolari prestazioni. Unica nota. Ha aggiunto altri 7 km al suo allenamento perché non gli andava di tornare indietro. Quisquiglie e pinzillacchere, avrebbe commentato il nostro corregionale Principe De Curtis. 

Questo tracciato piatto, invece, a Maurizio Fucile gli ha fatto il “piattino” (slang per indicare quando si riceve una cattiva azione opportunamente preparata). Alla fine del primo km un leggero dolorino fa capolino al femorale sinistro … “sarà un risentimento muscolare, ora rallento un pò” ha pensato. Ma così non è stato. Si perché il dolore montava sempre più fino a costringerlo allo stop sulla fine del 2° km. Ha preferito così. Senza forzare. Senza spingere e andare incontro a un probabile infortunio molto più serio. Speriamo basti solo un pò di riposo.

L’unico piatto che non abbiamo visto girare su questo “piatto" tracciato è stato il piatto della vendetta. Ma si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo, e oggi faceva troppo caldo!

(MF)

1 commento:

  1. ...beh mi sembra di comprendere che nelle gare piccoli o grandi imprevisti non mancano mai..ma anche questa volta però Atletica San nicola ha dato il suo magnifico contributo facendo una bella scarpetta nel piatto..poi se qualcuno ha preferito farla prima..l'importante è che il piatto sia stato ben ripulito.Per quanto riguarda te Maurizio..non sarà stato per caso l'allenamento flick flock di qualche giorno fa a farti le scarpe??

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